ACTIVE THREAT RESPONSE NETWORK
Active Threat Response Network
Ridurre il numero di vittime negli attacchi di Active Killer non riguarda le emozioni o la politica.
È tutta una questione di semplice TEMPO E MATEMATICA.
Sfortunatamente, l'emozione e la politica distrarranno la maggior parte delle persone e la maggior parte degli amministratori, pubblici e privati, dal fare la semplice analisi matematica necessaria per comprendere il problema, e quindi usare quella comprensione per elaborare piani di risposta che minimizzino il numero delle vittime.
I dati storici ci mostrano che se lasciamo che l'Active Killer spari alle persone per 1 minuto prima di fermarlo, possiamo aspettarci tra le 8 e le 16 vittime.
Se gli permettiamo di sparare alle persone per 2 minuti, dovremmo aspettarci tra le 14 e le 22 vittime.
Se gli permettiamo di sparare alle persone per 3 minuti, dovremmo aspettarci tra le 18 e le 26 vittime.
Se gli lasciamo sparare alle persone per 5 minuti, cosa che facciamo troppo spesso, dovremmo aspettarci circa 30 vittime.
La semplice matematica ci mostra che più velocemente fermiamo l'Active Killer dopo che ha iniziato il suo attacco, minore è il numero di vittime.
Se ci affidiamo a una chiamata NUE per fermare un Active Killer, ci viene quasi garantito un conteggio delle vittime a due cifre, perché i dati storici ci mostrano che avrà sparato a 10 o più persone prima che venga effettuata la prima chiamata al NUE.
Quella chiamata al NUE genererà un alert alla polizia e la polizia si recherà sul luogo dell'attacco, il che probabilmente impiegherà abbastanza tempo per sparare a più di 10 vittime, portando il numero totale delle vittime a oltre 20.
Pertanto, l'unico modo per avere una visione realistica la possibilità che un attacco finisca con un conteggio delle vittime a una cifra è che qualcuno che è già sulla scena dell'attacco quando inizia ad agire in modo aggressivo per terminare l'attacco nel primo minuto, preferibilmente entro i primi 30 secondi.
Dobbiamo cambiare i piani di risposta dell'organizzazione da passivi (accovacciarci e aspettare che qualcuno venga a salvarci) ad attivi per fermarlo subito.
Ma non basta scrivere un piano "security" su un pezzo di carta e chiamarlo programma.
Questo piano attivo deve essere formato, simulato, messo in pratica e dotato di risorse.
Per parafrasare Henry Ford, "Se continuiamo a fare ciò che abbiamo sempre fatto (chiama i servizi di emergenza), continueremo a ricevere ciò che abbiamo sempre ottenuto (alte perdite)."
Se volete organizzare o migliorare il piano della Vostra azienda o amministrazione per ridurre al minimo le vittime, o volete sviluppare il Vostro piano di risposta ,contattateci.
IL PROGETTO

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ACTIVE THREAT RESPONSE - CIVILIAN
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bibliografia in merito :
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